Tipica varietà Bordolese molto diffusa nel Medoc all’inizio del 1700. Il suo nome sembra derivare dalla parola “carmine”, per il colore particolarmente intenso del vino. Probabilmente è stato introdotto in Italia nell’Ottocento assieme al Cabernet franc, col quale è stato spesso confuso. Fino al 1991 è stato chiamato dai viticoltori veneti Cabernet franc “italiano” , ma l’allora Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano (ora CRA – VIT) ne ha chiarito l’identità quale vitigno autoctono e diverso dal Cabernet franc.
CARMENERE
VITIGNI
Caratteristiche Ampelografiche
- Portamento: semieretto;
- Apice del germoglio: apice espanso, vellutato, di colore verde chiaro, con orli rosati;
- Foglia: di media grandezza, orbicolare, pentagonale; lembo bolloso a margini revoluti; seno peziolare ad U, talvolta a bordi sovrapposti; seni laterali profondi (più che nel Cabernet franc), quelli superiori chiusi, gli inferiori ad U aperto;
- Grappolo: di medie dimensioni, cilindro-conico, alato, spargolo;
- Acino: piccolo, sferoidale; buccia molto pruinosa, spessa, consistente, di colore blu-nero; sapore speciale erbaceo.
Caratteristiche Fenologiche e Produttive
Il germogliamento avviene nella metà del mese di aprile, la maturazione nell’ultima decade di settembre. Predilige terreni sciolti o argillosi che possano frenare la sua esuberanza vegetativa. Ha una scarsa fertilità delle gemme basali, predilige pertanto una potatura lunga adattandosi bene anche a forme di allevamento espanse. Ha una media sensibilità alla peronospora, all’oidio e al mal dell’esca. Non è molto sensibile alla botrite sul grappolo, anche se è tra i primi vitigni a manifestare sintomi precoci su foglia con primavere piovose. Molto sensibile alla cicalina.